Istituto Pasteur rivela la scala di tossicità: tabacco 100, Iqos 23, sigaretta elettronica 1

Il team guidato da Romain Dusautoir ha analizzato i livelli di carbonile e idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nelle emissioni di una sigaretta standard (3R4F), nel fumo del riscaldatore Iqos e in tre dispositivi di svapo (due box e una Ego).

Fatto 100 il danno delle sigarette tradizionali, i riscaldatori di tabacco sono dannosi 23 mentre le sigarette elettroniche sono dannose 1. Sono le conclusioni dello studioaffidato all’Istituto Pasteur di Lille e finanziato dal National Cancer Institute dal titolo: “Comparison of the chemical composition of aerosols from heated tobacco products, electronic cigarettes and tobacco cigarettes and their toxic impacts on the human bronchial epithelial BEAS-2B cells“. Il team guidato da Romain Dusautoir ha analizzato i livelli di carbonile e idrocarburi policiclici aromatici (IPA)  nelle emissioni di una sigaretta standard (3R4F), nel fumo del riscaldatore Iqos (Htp) e in tre dispositivi di svapo (due box – Mb18W e Mb30W – e una Ego -Lounge- ). I ricercatori sono partiti dalla necessità di informare i consumatori sugli effettivi danni arrecati alla salute dei nuovi strumenti di somministrazione di nicotina così da poter scegliere quale prodotto utilizzare per smettere di fumare. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Direct. “Coerentemente con i livelli di composti tossici misurati in ciascun aerosol – scrivono i ricercatori dell’istituto Pasteur –  l’aerosol derivante dal tabacco riscaldato (Htp) mostra una citotossicità ridotta rispetto al fumo di sigaretta, ma superiore alle emissioni di svapo”. Il fumo di sigaretta contiene quasi 7000 composti tossici, la maggior parte dei quali è assente nel vapore prodotto dalla sigaretta elettronica. In particolare, non contiene monossido di carbonio né catrame a differenza delle sigarette.
I livelli di 19 carbonili e 23 idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) sono stati misurati nel fumo di una sigaretta, di una Iqos (indicato da Htp) e di tre modelli di sigarette elettroniche (un vecchio modello Ego con resistenza da 2,8 ohm alimentato a 4,6 watt e una box mod più recente con due diversi settaggi: resistenza da 0,5 ohm riscaldata a 18 watt e e a 30 watt). Il liquido utilizzato per le tre configurazioni conteneva 16 mg/ml di nicotina e una densità al 70 per cento di glicole. “Per garantire condizioni sperimentali realistiche, due vapers regolari hanno testato le e-cigs utilizzate nel nostro studio per evitare la generazione di tiri a secco”. I ricercatori hanno analizzato la presenza di sostanze tossiche ad ogni tiro e in modo pertinente per µg di nicotina erogata. I risultati, dettagliati per ciascuna sostanza, indicano per lo stesso rilascio di nicotina, una riduzione del 77% delle emissioni di carbonile per Iqos e di oltre il 99,5% per i diversi modelli di e-cig. In parole povere, si può affermare che Iqos riduce la dose di carbonili di quattro volte rispetto alle sigarette tradizionale, mentre la sigaretta elettronica la riducono da 200 a 500 volte. “Nel complesso – spiegano i ricercatori – i nostri dati mostrano quindi che a temperature normali, il contenuto di carbonile nelle emissioni di vaping è solo una piccola parte dei livelli inalati dagli utenti di prodotti del tabacco“. Gli autori evidenziano la marcata riduzione delle emissioni di carbonile di Iqos rispetto alle sigarette standard ma notano che “la presenza di alti livelli di acetaldeide è un segno distintivo della pirolisi e del degrado termogenico del tabacco. Al contrario, la principale fonte di carbonili nelle emissioni di vaping è la degradazione termica del glicerolo e glicole propilenico contenuti nel liquido“.
Per quanto riguarda gli idrocarburi policiclici aromatici, il vecchio modello di sigaretta elettronica Ego è meno efficiente rispetto alle attuali box: riduce “solo” del 92,5% i tassi di questa classe di sostanze tossiche rispetto alle sigarette. Iqos è un po’ più sicuro con una riduzione del 94,3%. Mentre le due configurazioni della modbox raggiungono rispettivamente il 98,5% e il 99,2% di riduzione.
In sintesi, la ricerca conferma quanto sino a oggi sostenuto dalla classe medico-scientifica di scuola anglosassone: gli strumenti elettronici di somministrazione di nicotina sono molto meno rischiosi delle sigarette tradizionali. Ma, tra i due tipi, le sigarette elettroniche sono ancora meno dannose dei riscaldatori di tabacco. Quindi, in una scala del danno, il tabacco tradizionale danneggia 100, i riscaldatori mediamente 23, le sigarette elettroniche di nuova generazione 1.

 

 

 

 

Nonostante tutto, Vapitaly c’è: dal 13 al 15 giugno l’edizione virtual

Tre giorni interamente dedicati al mondo del vaping in cui incontrare l’intera community senza spostarsi da casa. Le novità del mercato, i nuovi prodotti, gli esperti e le tendenze sono tutti a portata di click, in una realtà innovativa e globale.

Neppure l’emergenza covid-19 ferma Vapitaly. Non sarà una edizione tradizionale ma ancora una volta la mente innovativa del patron Giacomello ha estratto dal cilindro una lieta novella per tutti gli operatori e appassionati di sigarette elettroniche. Dal 13 al 15 giugno, sarà di scena Vapitaly 2020 Virtual, il primo appuntamento virtuale dedicato al mondo del vaping in Europa. Tre giorni interamente dedicati al mondo del vaping in cui incontrare l’intera community senza spostarsi da casa. Le novità del mercato, i nuovi prodotti, gli esperti e le tendenze sono tutti a portata di click, in una realtà innovativa e globale. Per questo, visitare, prendere contatti con i produttori, discutere con gli appassionati non è mai stato così facile, grazie a questa piattaforma interattiva che diventa vetrina per offrire il meglio del vaping. Vapitaly 2020 Virtual rappresenta, quindi, un’esperienza unica sia per le aziende protagoniste del mercato nazionale e internazionale, sia per appassionati e consumatori.
Essere innovatori, capaci di affrontare le sfide e di percorrere nuove strade fa parte del Dna del settore del vaping  – sottolinea Mosè Giacomello, presidente di Vapitaly – L’emergenza sanitaria ha limitato gli spostamenti, ma Vapitaly ha saputo dare nuova forma all’appuntamento annuale che tutti, aziende, consumatori, operatori, influencer attendono per presentare le novità al mercato e per potersi incontrare e confrontare. Gli operatori e l’intera community del vaping non potevano rinunciare all’appuntamento e Vapitaly 2020 Virtual offre al settore nuove potenzialità, assolutamente da cogliere”. Come nel tradizionale format che caratterizza Vapitaly, anche Vapitaly 2020 Virtual offrirà un lungo week end di eventi e di incontri per il mondo del vaping, con l’opportunità per le aziende di sviluppare il proprio business e di crescere dal punto di vista professionale e imprenditoriale.
Ancora una volta anticipiamo il mercato – sottolinea il presidente Giacomello – e dimostriamo come aziende e professionisti hanno saputo reagire in maniera innovativa alle difficoltà. Grazie al web, diamo l’opportunità di dialogare con tutti i mercati e di essere protagonisti in un settore che è diventato una community globale. Guardiamo al futuro, in attesa di poterci incontrare anche in un appuntamento fisico che, nel rispetto di quanto decideranno le autorità, potrebbe tenersi già in autunno”.
A breve ci saranno ulteriori aggiornamenti sulle modalità di partecipazione, lista degli espositori ed eventi collaterali.


World No Tobacco Day, il Manifesto dei produttori di sigarette elettroniche

Da una idea di Anafe-Confindustria, tra i punti salienti: rischio ridotto, tutela dei minori, contrasto alla vendita illecita di liquidi da inalazione, difesa della filiera del fumo elettronico e tutela dell’ambiente. Adesione anche di Liaf e Moige.

Rischio ridotto, tutela dei minori, contrasto alla vendita illecita di liquidi da inalazione, difesa della filiera del fumo elettronico e tutela dell’ambiente. Questi i temi principali contenuti nel Manifesto lanciato da Anafe, l’Associazione Nazionale Produttori Fumo Elettronico aderente a Confindustria, in occasione del World No Tobacco Day 2020, che si terrà domenica 31 maggio. Il documento programmatico raccoglie non solo le istanze del settore produttivo ma anche di tutti i soggetti coinvolti, tra cui i non fumatori e i minori, a tutela dei quali l’Associazione si impegna ad attuare forme di disincentivo dal consumo di sigarette e di tabacco, nonché dall’uso di qualunque altro prodotto con e senza combustione. Il World No Tobacco day rappresenta, ancora una volta, un importante momento per ribadire un concetto semplice ma fondamentale: se non fumi, non devi iniziarese fumi, devi smetterese non riesci a smettere, valuta la sigaretta elettronica come strumento di riduzione del rischioQuesto è il mantra che guida le nostre attività – ha commentato Umberto Roccatti, Presidente di Anafe. “Il settore è sufficientemente maturo per dimostrare alla società e alle istituzioni la qualità della propria missione: fornire, in massima sicurezza, prodotti a rischio ridotto per i 12 milioni di fumatori adulti che non riescono o non vogliono smettere di fumare, che sono il 75% del totale. Allo stesso tempo auspichiamo un confronto costruttivo con le istituzioni per evidenziare le sostanziali differenze tra la sigaretta elettronica e le sigarette tradizionali con tabacco, nonché i vantaggi di salute pubblica e la riduzione dei costi sociali che il nostro comparto offre. Il fumo continua a mietere 80.000 vittime l’anno in Italia, fulgida dimostrazione di come tutte le politiche pubbliche adottate sino ad oggi non abbiano ottenuto alcun risultato positivo. È ora di affiancare una strategia alternativa alla cessazione che per troppi soggetti non è una proposta ricevibile” ha concluso Roccatti.
Al manifesto aderisce il Moige – Movimento Italiano Genitori – che ha contribuito, in particolare, ai punti relativi alla tutela dei minorenni: “L’impegno a proteggere i minori non può essere soltanto delle famiglie, ma riguarda anche istituzioni, sistema produttivo, reti distributive” ha commentato Antonio Affinita, direttore generale del Moige, che ha aggiunto: “nonostante sia vietato dalla legge, i minori accedono con troppa facilità a tutti i prodotti del tabacco (con e senza combustione), alle sigarette elettroniche (con e senza nicotina) e a tutti i prodotti di nuova generazione. I dati della nostra indagine “Venduti ai minori” sono molto gravi e preoccupanti e fanno emergere un grande pericolo per i nostri figli a causa della permeabilità della rete. Per questo occorre ripensare i controlli e le sanzioni, ma soprattutto agire in ottica di prevenzione andando a formare i minori e i rivenditori”.
Il Manifesto è sostenuto anche dalla Lega Italiana Anti Fumo soprattutto nella lotta al contrasto del consumo di sigarette e di tabacco “I dati dicono che il cosiddetto fumo minorile inizia a 11 anni” – ha commentato il dottor Ezio Campagna, presidente della Lega Italiana Anti Fumo – gli adolescenti iniziano ad approcciarsi al fumo di sigaretta convenzionale davvero troppo presto. Molti ragazzini a 16 anni sono purtroppo già forti fumatori. Dobbiamo tutti agire con forza non solo nella promozione di una cultura antifumo ma nella diffusione di conoscenza su tutti i metodi e le alternative per smettere di fumare e per ridurre i danni causati da anni di combustione”.

 


Covid-19, Public Health England supporta la sigaretta elettronica

L'istituto insiste sulla necessità di smettere di fumare. Ai vaper si consiglia di lavarsi le mani, pulire spesso l'e-cig e non condividerla.

La sigaretta elettronica rimane molto meno dannosa del fumo ed è molto importante che si eviti di tornare a fumare”. Public Health England (Phe), l’organo operativo del Ministero della salute del Regno Unito, ha appena pubblicato sul sito del governo una guida con consigli per fumatori e svapatori per proteggersi dal covid-19. Per quanto riguarda il fumo, Public Health England non si discosta dall’ortodossia e, come già visto, non fa concessioni agli studi che indicano che i fumatori potrebbero in qualche modo essere meno vulnerabili al contagio. Al contrario, Phe afferma che “covid-19 è una infezione respiratoria virale che colpisce i polmoni e le vie aeree e che vi sono forti evidenze scientifiche che dimostrano come il fumo di tabacco si associ generalmente a un maggiore rischio di sviluppare infezioni respiratorie virali”.
L’istituto mette in guardia: i fumatori che hanno già dei problemi fumo-correlati, hanno anche maggiori probabilità di sintomi più severi e di esito grave in caso di infezione da virus Sars-cov-2. Il pericolo, secondo Phe, riguarda anche chi è esposto al fumo passivo, specialmente i bambini che hanno “vie aeree, polmoni e sistema immunitario meno sviluppati”. Il consiglio per tutti i fumatori, quindi, rimane quello di abbandonare la sigaretta. “Smettere di fumare ora porterà benefici immediati alla salute, anche per chi ha già una malattia fumo-correlata. Questo è importante – specifica Phe – soprattutto ora che il Servizio sanitario nazionale è sotto intensa pressione”.
E un aiuto efficace per smettere di fumare, si legge nel paragrafo successivo, sono le sigarette elettroniche. Sebbene la scienza sui rischi del vaping sia ancora in fase di sviluppo, l’istituto ribadisce che “è chiaro che svapare sia molto meno dannoso del fumo per il sistema respiratorio”. Per quanto riguarda covid-19, non vi sono studi e dunque non si sa se, una volta infettati, l’uso della sigaretta elettronica renda più suscettibili a complicazioni gravi. “Ma se così fosse – spiega Phe – molto probabilmente il danno sarebbe molto minore di quello del fumo”. Per questo l’istituto insiste sull’importanza che chi è passato all’e-cigarette non torni a fumare.
Public Health England ha però qualche consiglio anche per i vaper, in questo periodo di allarme sanitario. Il movimento ripetitivo di portare lo strumento alla bocca potrebbe “aprire al virus una via di ingresso al corpo”. Per ridurre il rischio si consiglia di lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone per 20 secondi o di utilizzare un disinfettante e di pulire regolarmente la sigaretta elettronica, evitando di condividerla con altri. Per quanto riguarda il vapore passivo, Phe ricorda che al momento non sono stati identificati rischi per la salute di che è esposto al vapore passivo. Lo stesso vale per il virus. “Attualmente – afferma l’istituto – non vi sono prove che il covid-19 si possa prendere dall’esposizione passiva al vapore di sigarette elettroniche ma, in assenza di prove, raccomandiamo agli svapatori di evitare di espirare nuvole di vapore in presenza di altre persone”. Il documento si conclude rimandando al sito Smokefree per avere “informazioni e aiuto su come usare la sigaretta elettronica per smettere di fumare”. Insomma, durante la pandemia, l’imperativo di Public Health England rimane quello di smettere di fumare, promuovendo l’e-cigarette come strumento per riuscirci.